giovedì 14 agosto 2014

LE PAROLE CHE TI HO DETTO

Oggi ero nello studio e riordinavo le mie carte e tra queste mi è capitato un cartoncino per la festa della mamma scritto da mio figlio allora qundicenne che dice:
" passano gli anni e mi chiedo se mai un giorno sarò un buon genitore. L'unica risposta è che se farò per mio figlio/a almeno la metà di ciò che tu fai per me, sarò un'ottimo genitore. Momy, con questo bigliettino voglio ringraziarti per tutto, anche per la tua severità, il tuo sorriso, il tuo restare ad ascoltarmi sempre anche quando non vorrei parlare, per il fatto che non urli mai ma chiedi...ti immedesimi in questo tuo  figlio . Questo significa che ti interessi a me, a ciò che faccio e non posso che essertene grato perchè un giorno crescendo capirò e sarà grazie al tuo amore se sarò un Uomo onesto e leale. Ti voglio bene mamma."


 Inutile dire che mi è preso un groppo alla gola. Mio figlio è lontano, ora è un giovanotto che va per i 21 anni e  che si affaccia alla vita regalandomi grandi soddisfazioni. Non chiede mai nulla. E' sempre sorridente, sereno, affettuoso con tutti. E' stato la mia "ancora di salvezza" quando è morto chi amavo. Siamo stati il puntello l'uno dell'altro ed ha dimostrato la sua maturità anche quando, timidamente, mi ha spronata a rifarmi una vita a tornare a sorridere come un tempo. Ci sono genitori che si lamentano dei figli, io no! Di Matt non cambierei nulla. Lo amo per quello che è. Sono orgogliosa di lui, di quando ai colloqui col Rettore mi diceva " Matt sembra uscito da un libro, è così gentile, educato, studioso. Ne sia fiera!" e lo ero, lo sono. Voglio dire a mio figlio, che peraltro non sa neppure che possiedo un blog, grazie per non avermi mai dato un dispiacere, un'affanno. Grazie a te figlio mio. Se sono stata una buona madre è solo perchè ho avuto un grande figlio. Ti voglio bene.

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