giovedì 14 agosto 2014

PERCHÉ LEGGI COSì TANTO?

Foto di to_revive
Per me leggere è come una droga. Ho una biblioteca davvero grande e ben fornita  con libri catalogati per autore e senza badare alla tinta della sovracopertina o alla loro altezza. Nei ripiani più alti messi addirittura in doppia fila da quanti ne possiedo. Detesto, da sempre, coloro che per fattori di pura estetica o su consiglio del proprio architetto, hanno libri con la brossura tutta del medesimo colore. Per me leggere è un'arte, è un piacere, è gratificare il mio animo. Se non avessi letto e non leggessi in modo così "smodato" mai avrei ottenuto una tale padronanza nella lingua italiana che non era la mia lingua. Tuttavia ho un modo piuttosto contorto di leggere.! Innanzi tutto non leggo mai un solo libro per volta. In questo periodo, ad esempio, sto rileggendo A Midsummer night's dream di W.Shakespeare (ops..Sogno di una notte di mezz'estate). Mi piace moltissimo e da sempre è ciò che più ho amato di lui. E'..come definirla una lettura amena quasi leziosa. Poi dal momento che ho scelto di andare a lavorare in treno  ( mi piace molto!) leggo P.Cornwell e precisamente " la traccia" libro con protagonista una patologa forense . Sul tavolo del mio studio, invece, c'è ora un trattato di Lydia Jackson "Family attitudes test" un manuale della OS inerente  alcuni atteggiamenti infantili  verso la famiglia che ha un triplice scopo: indagine psicologica, diagnosi e terapia. Alcune persone si chiederanno come si faccia a leggere 3 libri in contemporanea ma a me viene  facile farlo. Ciò che leggo in treno è vissuto come un passatempo..è lettura di svago e il genere legal condito dall' antropologia forense è davvero il massimo. Poi a casa, quando torno dal lavoro, mi piace prendere in mano quella che io definisco "medicina dell'animo" e chi meglio di Shakespeare o Neruda o vecchi poeti del '800   possono donare questo espace du matin al cuore? Infine prima di dormire ecco che mi piace tuffarmi in letture che mi portano a  riflettere, forse complice un cugino psichiatra e psicologo (oramai in pensione ma che ancor oggi scrive e pubblica numerosi libri del settore) e che sin da ragazza mi concedeva di leggerli quando erano ancora in bozza; ricordo alcune estati in cui si lanciava in discussioni sulle patologie che  riuscivo a comprendere solo grazie alle sue spiegazioni ed alcune volte non ho compreso.. Forse qualcosa mi è rimasto dal momento che ancor oggi, a distanza di tempo, sono attratta ed affascinata dalla mente umana e da questi libri. Di certo ho imparato che, davanti a lui, non devo usare la parola "pazzo" poichè si arrabbia molto e si lancia in disquisizioni sulla differenza tra patologie, disturbi della sfera psichica, emozionale e chi più ne ha più ne metta!  Forse anch'io ho qualche vena di follia visto e considerato che ho lo shopping facile (non compulsivo)  nei riguardi dei libri. Ho però trovato il modo, grazie a Claudio (chef55) di donare almeno quelli  detti  tascabili o economici alla biblioteca del CRO di Aviano con una iniziativa chiamata "UN LIBRO PER UNO..."  facendo così in modo che  i ricoverati possano trascorrere il tempo senza annoiarsi.  Quella segnalata da Claudio è un'iniziativa bellissima, riesce a dare un senso anche al distacco che provo privandomi di un volume. Infine, una mia amica mi ha chiesto cosa ci provassi nell'avere il naso tuffato nei libri e nel provare piacere a girare per le librerie. La mia risposta è che io non voglio conoscere  le cose, le voglio sapere e c'è una bella differenza. Mi piace approfondire, ricercare, meditare e pensare con profonda ammirazione a coloro che sono stati in grado di mettere sulla carta le loro parole, i loro sentimenti trasmettendoli a me. Leggere è mettere in moto il cervello per utilizzare la propria  fantasia dando un volto che mi piace a personaggi, ambienti e quant'altro. Leggere  è arricchirmi, equivale ad  emozionare la mia anima.  Buona lettura a tutti coloro che amano leggere.

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